SAN MARTINO DI TOURS… LE SUE ORME A PAVIA

Martino di Tours nacque intorno al 316 d.C. in Pannonia, l’odierna Ungheria. Il padre era un ufficiale dell’esercito imperiale romano e gli diede nome Martino, in onore del dio della guerra e d’auspicio per una fulgida carriera militare. Ancora bambino si trasferì con i genitori a S. Martino Siccomario, nelle campagne pavesi, dove suo padre ricevette un podere in quanto veterano. A Pavia ebbe la sua prima formazione cristiana entrando a far parte di un gruppo di catecumeni.
Il padre lo costrinse ad arruolarsi nell’esercito imperiale ed egli fu costretto ad accettare il trasferimento ad Amiens in Francia. E’ qui che probabilmente avvenne l’episodio leggendario della divisione del mantello col povero, poiché la tradizione iconografica rappresenta Martino vestito di un’armatura militare. Inoltre il suo biografo, Simplicio Severo, narra che Martino si fece battezzare dopo essere stato folgorato da un sogno prodigioso che si riferiva appunto all’incontro con il povero, nell’anno 339.
Dopo la conversione definitiva Martino si congedò dall’esercito e si recò a Poitiers dove fu ordinato monaco e fondò una piccola comunità religiosa. Successivamente a Marmoutier fondò il primo grande monastero cristiano d’Europa.
Fu acclamato vescovo di Tours nel 371 quindi intraprese numerose missioni evangelizzatrici attraverso tutta l’Europa.
L’8 novembre del 397 Martino morì improvvisamente nella cittadina di Candes (da allora Candes Saint Martin). Fu sepolto a Tours l’11 novembre (giorno a lui dedicato).
La sua sepoltura e le sue reliquie a Tours divennero presto meta di pellegrinaggi e ivi sorsero una basilica, un monastero e una scuola destinata a divenire il centro religioso e culturale della nobiltà franca e carolingia.

 

Il grande cammino di San Martino di Tours è il primo che unisce l’Europa dell’Est all’Europa dell’Ovest, da Szombathely in Ungheria a Candes-Saint-Martin in Touraine, attraverso l’Italia e la Slovenia.
Questo lungo percorso sulle tracce di San Martino – camminatore infaticabile nato in Ungheria diciassette secoli fa, vissuto in Italia e morto in Francia a Candes-Saint-Martin – ben rappresenta i valori del dialogo interculturale e della necessità di condividere l’acqua, l’aria, l’ambiente, le culture, i saperi, il diritto all’educazione e alla salute.
Il peregrinaggio del Santo, che coincide in parte con la Via Francigena, aderisce alla rete degli Itinerari Culturali Europei.

 

La cappella affrescata con “Episodi della vita di S. Martino di Tours” nella chiesa del Santissimo Salvatore di Pavia rappresenta una tappa quasi obbligata lungo la via del pellegrinaggio del santo. Infatti in virtù dell’antefatto storico per cui la fanciullezza del santo si svolse a Pavia, il legame devozionale dei fedeli con la città è molto forte e trova nella cappella della chiesa del Santissimo Salvatore una fondamentale testimonianza. La prova di questo campanilismo in fatto di devozione è la straordinaria licenza iconografica che compare proprio negli affreschi che illustrano la vita del santo per cui l’episodio celeberrimo del “dono del mantello al povero” avvenuto secondo la tradizione ad Amiens è ambientato a San Martino Siccomario con una straordinaria veduta a volo d’uccello sulla città di Pavia e sul paesaggio del suo contado.

 

BASILICA DEL SANTISSIMO SALVATORE E GLI AFFRESCHI DI SAN MARTINO

 

Gli altri luoghi di culto dedicati a San Martino.