Via della Traslazione di S. Colombano

Via della Traslazione di S. Colombano

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DESCRIZIONE

In epoca altomedioevale, quella che oggi chiamiamo La via di San Colombano erà gia ampiamente utilizzata e collegava il Nord Italia a Roma, già prima dell’età dei longobardi e prima dell’attestazione di Sigerico della Via Francigena (X secolo) . La Via di San Colombano fu utilizzata anche dai sovrani longobardi e dai pellegrini diretti a Roma e provenienti dalla Francia e dalle Isole britanniche, che transitavano da Bobbio per venerare le reliquie di San Colombano. Questa arteria che, dunque, collegava Pavia con Bobbio fino a Roma, attraversava l’Oltrepò Orientale e mettendo in comunicazione le valli Trebbia, Tidone e Versa con i centri lungo il Po e il Ticino. L’importanza di questa strada risulta evidente dal fatto che collegava la capitale dei Longobardi con uno dei centri culturali più importanti del nord Italia: il nucleo monastico di San Colombano e la città di Bobbio. Il tracciato valicava il Passo del Penice, passava per Canevino, la Valle Versa e attraversava il Po in prossimità di San Giacomo della Cereda. E’ storicamente noto il legame dei cenobi benedettini pavesi con la basilica protoromanica di Bobbio, dove, dai resti della basilica, prese vita uno dei centri di cultura più importanti del Nord Italia.

La “via di San Colombano” svolgeva quindi la funzione di collegamento tra Pavia e Bobbio e tra quest’ultima e i monasteri “gemelli” d’oltralpe: Luxeuil, Fontaine ed Annegray.

A cominciare dall’anno 860 il monastero di Bobbio godeva del privilegio del libero transito delle proprie imbarcazioni sul Po e sul Ticino allo scopo di favorire il collegamento con Pavia e con le strade per la Francia. E’ quindi in questo periodo storico che l’antica “via di San Colombano” si afferma come il percorso più importante fra quelli che attraversavano l’Oltrepò Pavese fino a Pavia.

Dopo la morte di San Colombano, questa via fu percorsa da un grande evento…
Nel luglio 929 l’abate Gerlanno portò da Bobbio alla chiesa di San Michele in Pavia le spoglie di san Colombano per rivolgersi al re Ugo di Provenza richiedendo protezione per i possedimenti dell’abbazia.

Il 16 luglio … fece aprire la tomba di San Colombano … Il giorno dopo … Il corteo si mise in cammino alla volta di Pavia.

Il primo giorno di viaggio il corteo lasciò alle spalle Bobbio, quindi … Gerlanno e il suo corteo seguirono l’itinerario che da Bobbio tende a Grazzi, aggirando i rilievi del Groppo, del Pan Perduto, dei Sassi Neri. Poi una volta scesa verso Romagnese, la processione sarebbe risalita per raggiungere Sarturiano addentrandosi nel territorio di Zavattarello. Qui il corteo passò la prima notte dopo aver deposto l’urna entro la locale chiesa pievana di San Paolo. … Da lì a poco il corteo lasciò a sinistra la sede monastica di Montelungo … raggiunta la frazione Pometo, i monaci raggiunsero i pressi del colle di Canevino … da lì il corteo discese in Val Versa e per questo tramite giunse al Portum Peducolosum, identificato presso Portalbera, dove i monaci e le spoglie si sarebbero imbarcati per approdare in sponda opposta. … Il terzo giorno i monaci riprendono la via per Pavia … Entrano in città da Porta San Giovanni… La folla sembra impazzita… Nei giorni seguenti è probabile che si siano intrecciati contatti diplomatici… per arrivare alla chiesa di San Michele, basilica dei re…Di fatto Ugo (il Re) …non ebbe difficoltà a dichiarare vincitore della causa il monastero bobbiese…I monaci per la via del ritorno scelsero questa volta di passare dal Siccomario… L’assenza dal monastero era durata circa due settimane”.

TAPPE

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